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  • Immagine del redattoreCarlo Carlotto

La contabilità continua (e anche un po’ analitica) (VII)

Siamo arrivati in fondo alla trattazione di un tema poco ortodosso come quello che abbiamo definito “contabilità continua”.

Di cose da dire probabilmente ce ne sarebbero ancora ma per noi è stato importante provare a proporre alcuni spunti operativi. Speriamo siano serviti a fare guardare da un’angolazione diversa, magari anche un po’ irriverente, quell’ultracentenaria della contabilità.

Infatti, citando Marcel Proust, il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi.


L’analitica della generale.

Abbiamo deciso di intitolare così l’ultima parte di questo viaggio nella stanza del contabile/tesoriere/controller auspicando che gli sia venuta voglia di spalancarne le porte e uscire per visitare quelle dei colleghi degli altri settori aziendali.

Quel “e anche un po’ analitica” del titolo scritto tra parentesi si riferisce infatti a ciò che diremo ora.


Piano dei conti: l’asilo della contabilità analitica

Come sottotitolo ci piace invece questa minima provocazione.

Abbiamo già avuto modo di accennare al tema della contabilità analitica nell’articolo "La relazione tra l'organigramma e la contabilità analitica".

In quell’occasione ci affidammo alla seguente definizione di Wikipedia (www.wikipedia.org):

la contabilità analitica è la metodologia tecnico-economica impiegata per la misurazione, la rilevazione, la destinazione e l'analisi dei costi e dei ricavi. La contabilità analitica ha per oggetto l'analisi dei fatti interni di gestione.

Aggiungevamo anche che la contabilità analitica ha tra i suoi obiettivi principali quello di sviluppare le azioni per controllare i costi.


Qui ci interessa provare a rispondere alla domanda: si possono ottenere le informazioni normalmente fornite dalla contabilità analitica senza impiantare un sistema specifico di contabilità analitica?

La risposta sintetica è: (ovviamente) sì.

Quella più articolata sta nei concetti assodati di:

  • sistema duplice contabile. Sia la contabilità generale che la contabilità analitica sono tenute, con due sistemi separati, secondo le logiche della partita doppia.

  • sistema misto contabile. La contabilità analitica è tenuta, in modalità dunque separata rispetto a quella generale, con metodologie extracontabili.

  • sistema unico integrato. La contabilità generale e quella analitica sono gestite col sistema della partita doppia attraverso un unico piano dei conti. È il metodo che, volgarmente, abbiamo denominato “l’analitica delle generale”.


Di seguito ci addentriamo pragmaticamente nel sistema unico integrato.

Attivare un sistema contabile in azienda necessita di presupposti in termini di risorse a disposizione: umane ed economiche.

Al di là dello spunto iniziale di progettazione e costruzione che può (meglio: deve) venire dall’esterno, l’impianto creato deve poi essere messo in mani adatte che ne assicurino la conduzione e lo sviluppo. È più frequente di quanto si pensi riscontrare situazioni aziendali deficitarie sotto questo profilo.

Inoltre il rapporto costi/benefici potrebbe essere ritenuto non sostenibile soprattutto da certi imprenditori a cui viene l’orticaria quando si parla di bilanci, budget, …

Cosa si può dunque fare in questi casi?

Usare il sistema unico integrato!

Si può infatti sfruttare la contabilità generale per ottenere maggiori informazioni sui costi e sui ricavi, chiedere cioè al piano dei conti di assumersi maggiori responsabilità, di scendere più in dettaglio.

Si tratta cioè di “fare come se” avessimo la contabilità analitica.

In quel caso avremmo probabilmente:

  • il piano dei conti di contabilità analitica,

  • il piano delle entità della contabilità analitica (volgarmente “centri di costo” o “centri di ricavo”).


Ci piace la definizione di “piano dei conti” di Wikipedia perché non sappiamo chi l’abbia scritta ma di certo è uno bravo per come in poche righe dice tutto ciò che serve al neofita (ma non solo).

Il piano dei conti è costituito da un documento contenente tutti i conti utilizzati da un'azienda (o da un privato avente obbligo di utilizzo del libro giornale) per effettuare le rilevazioni contabili in partita doppia.

Il piano dei conti, non vincolato nella sua forma o estensione da alcuna norma dell'ordinamento italiano, varia a seconda delle esigenze aziendali ed è influenzato dalla forma giuridica dell'azienda, dall'attività da essa svolta e dalle sue dimensioni. L'obiettivo generale del piano dei conti è di ottenere informazioni analitiche (attraverso i sottoconti) e, al tempo stesso, riassuntive (tramite i conti di mastro).

Un buon piano dei conti deve essere composto dal quadro dei conti e dalle note esplicative.


Le informazioni analitiche fornite dal piano dei conti nel sistema unico integrato soddisfano, oltre quelle doverose civilistiche e fiscali (ma su questo aspetto avremmo qualche riserva da approfondire in altre circostanze), anche le esigenze gestionali.


Per la definizione del piano delle entità contabili ci siamo rivolti a Chat Gpt.

Anche se forse è un po’ prolisso come suo solito ci pare che se la sia cavata bene. Che ne dite?

Il piano delle entità contabili per la contabilità analitica è un elenco strutturato di tutte le entità di costo utilizzate da un’organizzazione per registrare e analizzare i costi dei prodotti, dei servizi o delle attività. In altre parole, il piano delle entità contabili per la contabilità analitica è un sistema organizzato di codici contabili che consentono alle aziende di classificare e registrare i costi in modo coerente e standardizzato.

Il piano delle entità contabili per la contabilità analitica comprende le entità di costo relative a ogni prodotto, servizio o attività dell'azienda. Ogni entità di costo ha un codice numerico univoco che consente di identificare rapidamente il tipo di costo registrato. Ad esempio, un’azienda che produce più prodotti potrebbe utilizzare un codice univoco per ogni prodotto, mentre un'azienda che offre servizi potrebbe utilizzare un codice univoco per ogni tipo di servizio.

Il piano delle entità contabili per la contabilità analitica è essenziale per la gestione dei costi dell'azienda, poiché consente di identificare i costi specifici associati a ogni prodotto, servizio o attività dell'azienda. Ciò consente all'azienda di prendere decisioni informate sulla produzione, sui prezzi e sulle strategie di marketing, nonché di individuare le aree in cui possono essere ridotti i costi per migliorare la redditività complessiva dell'azienda.


Ora però che l’intelligenza artificiale ha occupato tutto lo spazio a disposizione, dobbiamo rimandare alla prossima puntata le (davvero) ultime considerazioni sull’analitica della generale (che, come avete constatato, è il termine che preferiamo a “sistema unico integrato”).


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