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La D di DCFO

Finora abbiamo sempre usato il termine DCFO (Digital Chief Financial Officer) e abbiamo visto alcuni degli strumenti utilizzati, molti dei quali “tradizionali”.

Cerchiamo di capire ora cosa c’è, secondo noi, nella D(igital) di DCFO e cioè cosa fa la differenza tra un DCFO e un “semplice” CFO. Naturalmente, come al solito, andando molto sul pratico.

Alessandro Immobile trattava l’argomento già qualche anno fa, nei seguenti termini:

"L’integrazione dei dati, l’elaborazione di informazioni strategiche e le nuove metodologie di valutazione spingono il CFO ad assumere il ruolo di “business partner” all’interno dell’azienda fornendo servizi di valore sempre più elevato alle altre funzioni aziendali.

La comprensione delle dinamiche dei risultati di business e della creazione di valore, la gestione e la misurazione delle performance aziendali consente al CFO di acquisire una visione completa dell'azienda che utilizza metodi e strumenti digital.

È in grado pertanto di migliorare la qualità delle informazioni, di fornire dati puntuali o viste di sintesi sui prodotti o servizi venduti ai clienti, ad esempio, nonché di garantire l'agilità di comunicazione nei processi operativi e decisionali interni all’azienda.

Piattaforme gestionali: moderni ERP che alle classiche funzionalità orientate alla contabilità (generale e analitica) e agli adempimenti normativi affiancano funzionalità di Business Intelligence e di Collaboration".

E ancora:

Jim Johnson, CFO di Adaptive Insights, in un'intervista a Jeff Thomson, afferma:

"La capacità di scovare, organizzare, analizzare e agire sui dati è fondamentale per il CFO moderno. La tecnologia va di pari passo con la gestione dei dati. I CFO assumono un ruolo di leadership nella diffusione della tecnologia necessaria per definire e misurare le prestazioni. Oggi, con l'aumento della disponibilità dei dati, i CFO sono chiamati a fornire intuizioni predittive nel business e trasmettere a tutti i manager aziendali le informazioni utili per la loro area di competenza (operation, marketing, legal, ecc.) e coinvolgerli nel processo di pianificazione strategica dell’azienda.”

Quanto sopra vale per tutte le aziende e non solo per quelle grandi come talvolta si è portati erroneamente a pensare ritenendo che “noi siamo diversi dagli altri”.

Proviamo ad addentrarci un po’ più in profondità nell’argomento elencando alcuni degli strumenti che contribuiscono a fare del CFO un DCFO.

Partiamo di qui:

  • l’uso di software di vario genere e dunque non necessariamente contabili e finanziari in Cloud (comprendiamo tra essi anche i social network, numerose “piattaforme” e Whatsapp, per esempio).

  • L’utilizzo di software dedicati (contabili, gestionali, finanziari, Erp, …) oltre che in Cloud, in modalità di affitto anziché di proprietà: Saas (Software as a service) per intenderci.

Entrambe le soluzioni sopra riportate non solo consentono maggiore flessibilità e minori costi per l’azienda ma permettono a tutta l’area Finance e alle altre aree aziendali di procedere un passo dopo l’altro verso strumenti sempre più evoluti spostando più avanti la linea dell’orizzonte (Eduardo Galeano docet). Del resto non si guada un fiume con un sol balzo.

Le aziende producono in continuazione montagne di dati: sì, parliamo dei famosi Big data.

Una volta trovato il sistema per raccoglierli, normalmente attraverso un programma Erp (Enterprise Resource Planning) si tratta di capire come gestirli e cosa significano, ma non solo ovviamente. A quel punto si avranno anche le soluzioni ai problemi. Detto, (quasi) fatto!

Non dimentichiamoci che le informazioni non condivise sono quasi inutili.

Parafrasando il grande filosofo tedesco Hans Georg Gadamer potremmo dire che l’informazione (nell’originale la cultura) è l’unico bene dell'umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande.

Allora un altro passo verso l’altra sponda del fiume può essere l’utilizzo di applicazioni come Google Drive che consentono addirittura a più persone contemporaneamente di lavorare sugli stessi archivi: potentissime ma da usare con grande attenzione e auspicabile affiatamento (che è anche un importante “sotto prodotto” della leadership moderna del DCFO).

Rimanendo in ambito di condivisione e moltiplicazione la collaboration e la communication possono essere sviluppate efficacemente (e anche in modo divertente, che non guasta mai) attraverso software dedicati in continua evoluzione più o meno simili tra loro e nello stesso tempo più o meno diversi: Slack, Trello, Yammer per citarne alcuni. Per un orientamento più da gestione di progetto (tecnico, operativo o commerciale) e senza addentrarci troppo in aree presidiate da altre figure aziendali, citiamo, per esempio, Hubspot e Mokapen consci che tra un mese dovremmo nominarne di nuovi.

Le indimenticabili limitazioni imposte dalla pandemia negli anni scorsi (e per fortuna per molti già dimenticate) ci hanno fatto conoscere la comodità delle videochiamate e aperto possibilità fino ad allora impensabili.

Skype, Whatsapp, Meet, Teams e soluzioni simili hanno spalancato nuovi modi di lavorare e di stare più vicini ai propri collaboratori (e pure a clienti e fornitori) anche se operanti in sedi remote. Certo guardarsi negli occhi, e di profilo, è insuperabile e non va trascurato ma vuoi mettere la comodità di una call, senza dimenticare il risparmio dei costi di viaggio e di trasferta oltre che di tempo (per non citare i rischi)?

Abbiamo già accennato in precedenza all’utilità di altre, apparentemente banali e quasi scontate, applicazioni che usiamo già nella nostra vita provata quali i calendari condivisi, appesi virtualmente in rete anziché al muro di un ufficio. L’importante è cominciare a utilizzarli per cambiare prospettiva lavorativa e amplificare efficienza ed efficacia operativa. Un po’ come succede con le ciliegie: una tira l’altra e qui non si corre neppure il rischio di fare indigestione.

E che dire dei cruscotti cari alla direzione aziendale?

Il termine è desueto? Ci riferiamo al tableau de bord. Come, superato anche questo? Va meglio dashboard? Se sì magari avremo occasione di parlarne in futuro.

Se vi fa piacere continuate a farci compagnia in questo viaggio: la sponda del fiume si è avvicinata ma noi inseguiamo l’orizzonte…

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